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L’Università di Cagliari è impegnata da tre anni in un progetto finalizzato a favorire un uso proficuo della pena stimolando l’interesse per la conoscenza, l’apprendimento e l’elevazione sociale delle persone recluse negli istituti penitenziari di Uta (CA) e di Massama (OR). 

Lo scorso maggio i responsabili dei corsi di laurea dell’Ateneo di Cagliari hanno tenuto gli incontri di orientamento con i detenuti dei due istituti di pena. L'iniziativa, organizzata nell'ambito delle attività del Polo Universitario Penitenziario (Pup) di UniCa, ha avuto per oggetto la presentazione dei corsi di laurea triennali e di due corsi magistrali scelti, tenendo conto dei vincoli imposti dalla vita carceraria, sulla base dei bisogni espressi dai destinatari: Lingue e comunicazione, Ingegneria per l’ambiente e il territorio, Economia e gestione aziendale, Scienze politiche, Scienze dei servizi giuridici e giurisprudenza, Scienze e tecniche psicologiche, Scienze dell’educazione e della formazione, Filosofia, Economia manageriale, Ingegneria biomedica, Scienze della comunicazione, Beni culturali e spettacolo, Lettere, management e monitoraggio del turismo sostenibile, Lingue e cultura per la mediazione linguistica, Lingue e lettere moderne europee e americane, Traduzione specialistica dei testi. UniCa è impegnata nel garantire il diritto allo studio e nel promuovere la cultura in soggetti che presentano vulnerabilità nell'inclusione sociale, come nel caso dei soggetti in detenzione intramuraria. 

Il Polo universitario penitenziario, in stretta collaborazione con il Provveditorato regionale dell’amministrazione carceraria, si rivolge a tutti i soggetti in stato di esecuzione di pena per fornire - anche online con strumenti di e-learning - supporto didattico, colloqui con i docenti, attività seminariali, attività di orientamento, supporto nell'apprendimento, esercitazioni, esami e tirocini nelle modalità compatibili con le misure di reclusione”. I Pup sono stati istituiti dalla Crui nel 2018 e sono coordinati dalla Conferenza nazionale dei delegati dei rettori per i Poli universitari penitenziari (Cnupp). La presenza delle Università nei luoghi di detenzione ha una profonda valenza culturale per il Paese e per la più ampia discussione sul significato che possono avere la pena e l’esecuzione penale. Attualmente sono circa 40 gli atenei operativi a livello nazionale, con attività didattiche e formative erogate in oltre 80 istituti penitenziari. 896 sono gli studenti iscritti a corsi di laurea triennale (87%), mentre137 frequentano corsi di laurea magistrale (13%). Le aree disciplinari più frequentate dagli studenti in regime di detenzione sono quella politico-sociale (25,4%) seguita dall’area artistico-letteraria (18,6%), area giuridica (15,1%), area agronomico-ambientale (13,7%), area psico-pedagogica (7,4%), area storico-filosofica (7,3%), area economica (6,5%) e altre aree (6%).