Il Consensus maturato sull’iniziativa dei docenti dell’Università di Cagliari, Elisabetta Cotti e Giuseppe Mercuro. “Lo screening dentale preoperatorio sui pazienti in attesa di interventi chirurgici cardiovascolari elettivi” è la cornice del percorso condiviso dalle principali Società scientifiche del settore
04 August 2020
Monserrato (Ca). Il policlinico universitario "Duilio Casula"

Intesa di pregio condotta dagli specialisti dell'ateneo con l'adesione di sei società scientifiche

Mario Frongia

Un biennio di studi e ricerche. Maturate a Roma, nella sede della Società italiana di cardiologia (Sic) su iniziativa di Giuseppe Mercuro ed Elisabetta Cotti. Al centro del percorso l’avvio di un lavoro di Consensus con un obiettivo principale: “Trovare un accordo per stilare una proposta di comunicazione efficace tra gli operatori nel campo cardiologico e cardiochirurgico e gli odontoiatri. Infatti - spiega la professoressa Cotti - ai pazienti in attesa di interventi di chirurgia cardiovascolare elettiva - viene di routine richiesto di effettuare un controllo odontoiatrico accurato, con le relative cure, prima della chirurgia. Questo porta spesso a una disparità di applicazioni dei protocolli che rischiano di renderli complicati, eccessivi o banali. Spesso manca da parte dei clinici coinvolti la consapevolezza dei tempi disponibili per l’espletamento delle procedure dentali e per gli interventi cardiovascolari”. Insomma, un quadro da perfezionare e rendere più fruibile. Nei giorni scorsi, il bersaglio è stato centrato: “Dopo due anni di lavori il consensus è stato ottenuto, sono stati pubblicati due lavori internazionali nei quali si propone un protocollo di interventi e di comunicazioni che renda questo lavoro più semplice predicibile. Infine, è stato prodotto un documento divulgativo che è in fase di diffusione in campo nazionale”. Alla redazione e a conseguimento del documento dedotto dal Consensus inter-societario hanno preso parte con la Sic le società scientifiche Anmco (Associazione medici cardiologi ospedalieri), Sicch (Società italiana di chirurgia cardiaca), l’Aie (Accademia italiana endodonzia), la Sie (Società italiana endodonzia) e la Sidp (Società italiana di paradontologia e implantologia).

Da sinistra. Elisabetta Cotti con il rettore dell'Università di Cagliari, Maria Del Zompo (archivio unica.it)
Da sinistra. Elisabetta Cotti con il rettore dell'Università di Cagliari, Maria Del Zompo (archivio unica.it)

Malattie e interventi di natura cardiologica e salute orale: una nuova frontiera operativa e clinica

“Lo screening e il trattamento delle infezioni dento/parodontali in pazienti che devono essere sottoposti a interventi chirurgici cardio-toracici o ad altre procedure cardiovascolari invasive rappresentano un problema controverso nel rapporto tra la gestione della salute orale e le patologie cardiovascolari (Cv)” è l’incipit del lavoro firmato dai professori Mercuro e Cotti sotto l’egida della Sic. Le linee guida della European society of cardiology (Esc) raccomandano che “le potenziali fonti di sepsi dentale vengano eliminate almeno due settimane prima dell’impianto di una protesi valvolare o di altro materiale estraneo intracardiaco o intravascolare, a meno che tali procedure siano urgenti”. Analogamente, l’American heart association (Aha) raccomanda “un’attenta valutazione dentale preoperatoria, in modo che eventuali trattamenti dentali possano essere completati, quando possibile, prima della chirurgia cardiaca valvolare o di riparazioni di difetti cardiaci congeniti”. Queste misure preventive dovrebbero”diminuire l’incidenza dell’endocardite infettiva protesica secondaria, causata dagli streptococchi del gruppo viridans”.

Giuseppe Mercuro, ordinario di Cardiologia
Giuseppe Mercuro, ordinario di Cardiologia

Un accordo disciplinare allargato su strategie, screening, metodiche e parametri

L’iniziativa congegnata dagli specialisti dei dipartimenti di Scienze mediche e sanità pubblica e di Scienze chirurgiche dell’Università di Cagliari è operativa. “Lo scopo del Consensus inter-societario è stato quello di raggiungere un accordo sui seguenti argomenti: a) adozione di una strategia coerente e ripetibile per lo screening del paziente Cv al fine di individuare foci di infezioni dento/parodontali; b) condizioni dento/parodontali da considerate foci di infezione e, quindi, fattore di rischio per possibili complicanze successive a intervento di chirurgia Cv; c) fattibilità della somministrazione di un trattamento dento/parodontale ai pazienti Cv, dei quali gli operatori odontoiatrici, normalmente, non conoscono la storia naturale e i tempi clinici”. In definitiva, un concreto passo avanti in ambito sanitario, clinico e gestionale. Intanto, gli esperti delle società scientifiche si portano avanti.  A seguito del consensus sono stati prodotti tre documenti in linea con le problematiche per le quali si è trovato l’accordo. Da questo lavoro risultano le seguenti tabelle I (Le condizioni cliniche dento/parodontali da considerare foci dentali, oggetto della valutazione preclinica nei pazienti in attesa di interventi di chirurgia Cv; b. gli interventi odontoiatrici necessari per eliminare o guarire le condizioni patologiche dento/parodontali; c. la prognosi dei diversi trattamenti e i tempi necessari per verificarne l’efficacia); II (Lista degli esami clinici, strumentali e radiologici da effettuare in modo sistematico, al fine di individuare in ogni paziente la presenza di foci dentali) e III: (Illustra le patologie Cv per le quali si rendono necessari gli interventi chirurgici più frequenti, i diversi stadi di gravità e il tempo a disposizione prima dell’intervento).

Monserrato (Ca). Una recente foto del team coordinato da Elisabetta Cotti, presidente del Master di endonzia
Monserrato (Ca). Una recente foto del team coordinato da Elisabetta Cotti, presidente del Master di endonzia

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